Barga e Castelvecchio Pascoli: alla scoperta della dimora del Pascoli


13/02/2020 | Experience

Prossima tappa Barga e Castelvecchio Pascoli! È vero, non siamo ancora fuori dall’inverno, ma la stagione primaverile sembra ormai alle porte: lo si percepisce dal cambiamento della luce del giorno, dalle temperature più miti. Le mimose nei giardini hanno cominciato a tingersi di giallo acceso e i primi bulbi nei prati stanno facendo capolino dopo il freddo invernale.
Le prossime settimane saranno testimoni del ritorno alla vita di Madre Natura: se state pensando di programmare un’escursione alla scoperta della Garfagnana e di uno fra i suoi borghi più significativi, Barga e Castelvecchio Pascoli, sappiate che non c’è periodo migliore dell’inizio della primavera.
Ci sarà infatti un motivo se proprio la Garfagnana è conosciuta anche come “Isola verde della Toscana”, non credete?
Vi abbiamo già raccontato come si svolge la nostra gita in questa cittadina unica della Lucchesia, annoverata tra Borghi più Belli d’Italia e inserita nella lista delle Bandiere Arancioni del Touring Club e in quella delle Città Slow. Adesso vogliamo farvi scoprire qualcosa in più delle sue storie centenarie, dei suoi monumenti, dei protagonisti che l’hanno abitata, delle leggende che l’hanno forgiata.

Barga e Castelvecchio Pascoli: Giovanni Pascoli e il Teatro dei Differenti

Poche altre città italiane sono così profondamente legate ad un personaggio della nostra cultura come lo sono Barga e Castelvecchio con Giovanni Pascoli. Non è solo l’appellativo di Castelvecchio – “Pascoli” appunto – a farcelo capire, ma è la vita stessa del grande poeta a dimostrarcelo.
Pascoli scelse infatti Barga come sua dimora di elezione. Visse qui 17 anni della sua vita e fu qui, il 26 novembre del 1911, precisamente al Teatro dei Differenti, che pronunciò la sua famosissima orazione civile “La grande proletaria si è mossa” a favore della Guerra Libica.
Sebbene la fama recente del teatro sia legata proprio a questo evento, la sua storia corre indietro nei secoli. Documenti storici riportano infatti che il 23 aprile del 1668 veniva costituita dai membri delle famiglie più importanti della città l’Accademia degli Indifferenti – ribattezzata dei Differenti pochi anni dopo – che realizzò nel 1689 un piccolo teatro di impianto ovale. Nel 1793, sotto la supervisione dell’architetto lucchese Michele Lippi, il teatro venne abbattuto e ricostruito per ampliarne la superficie e aumentare a tre l’ordine dei palchi. Oggi la struttura completamente ristrutturata a fine anni ‘90, conserva ancora intatte le caratteristiche settecentesche: tutte le decorazioni realizzate dal Cavalier Francesco Fontanesi – pittore e scenografo del teatrale noto al tempo in tutta Italia – sono state infatti recuperate e valorizzate.

Barga e Castelvecchio Pascoli: Casa Pascoli

Per coloro che però volessero approfondire il rapporto tra Pascoli e questo luogo, è immancabile una vista a Casa Pascoli a Castelvecchio, nemmeno 5 chilometri dal centro storico di Barga. La dimora settecentesca tanto amata dal poeta è oggi sede della Fondazione a lui intitolata ed è stata trasformata in un museo aperto al pubblico che conserva al suo interno ancora gli arredi originali e alcune delle sue opere più importanti. È nella cappella adiacente alla villa che Giovanni Pascoli volle essere seppellito dopo la sua morte, avvenuta a Bologna nel 1912.
Una curiosità: Pascoli decise di affittare la proprietà – di appartenenza della famiglia Cardosi-Carrara – per farne il suo buen retiro di campagna quando ancora insegnava a Livorno. La data scelta per il trasloco fu il 15 ottobre 1895. Una data assolutamente non casuale in quanto genetliaco del poeta Virgilio. In questo modo, Pascoli poneva sotto i migliori auspici la sua rinascita poetica, facendola combaciare con la data di nascita del Poeta per eccellenza, almeno secondo Dante.