Nel cuore della Media Valle del Serchio, tra bellezze naturali e una storia ricca di tradizioni e sapori unici, si trova Coreglia. Famosa sin dalla seconda metà dell’Ottocento quale meta di villeggiatura estiva per un clima molto asciutto e salubre, questa piccola cittadina a pochi chilometri da Lucca è oggi annoverata nella lista de I Borghi più belli d’Italia.
Coreglia: cosa fare
Grazie ad una posizione privilegiata a metà strada tra la costa della riviera versiliese, l’entroterra e gli Appennini, Coreglia è la destinazione ideale per chi ama il trekking e le passeggiate a piedi nella natura.
Da qui infatti è facile raggiungere il Lago Santo Modenese o seguire quel tratto dell’antica Via Francigena che da Castelnuovo Garfagnana passa appunto dal centro cittadino per poi proseguire verso Bagni di Lucca, Borgo a Mozzano – dove si trova il famoso Ponte del Diavolo – la frazione di Diecimo e quindi giungere fino a Lucca.
Coreglia: Il Museo della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione
Per coloro che invece volessero scoprire le tante, piccole meraviglie di questo splendido borgo, abbiamo organizzato per voi una visita guidata ad una delle sue attrazioni principali, il Museo della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione, istituzione culturale unica nel suo genere.
Ubicato all’interno di Palazzo Vanni, il museo è stato istituito nel 1975 dall’Amministrazione comunale di Coreglia sulla base di tre motivi specifici.
Il primo di questi è strettamente legato all’importante fenomeno migratorio che ebbe luogo tra il 1700 e il 1900, basato proprio sulla vendita delle statuine di gesso.
Il secondo fattore è invece legato al significativo lascito che il Barone Carlo Vanni, famoso figurinaio, lasciò al paese nel 1915, mentre il terzo è riconducibile alle considerevoli donazioni di stampe e figurine – sempre fatte al Comune – da tutti gli eredi di quelle persone che nel corso dei secoli emigrarono in tutto il mondo per soddisfare le esigenze di tantissimi amatori ed acquirenti.
Ad oggi la collezione del museo conta di circa 1300 esemplari che testimoniano, per forma e colorazione, l’evoluzione che la manifattura del gesso ha subito dagli albori nel diciassettesimo secolo fino ad ora.
Tra questi, ci sono tanti pezzi rari e di pregio come una serie di gattini del 1700 anneriti con il fumo delle candele e un’originaria maschera di Camillo Benso Conte di Cavour. Lungo il percorso espositivo si possono poi ammirare riproduzioni di famosi personaggi della storia e della cultura di ogni tempo, come Napoleone e Garibaldi, Dante e Petrarca, ma anche protagonisti e personaggi dell’Antica Roma e della mitologia greca.
La vera importanza del Museo è quella però di rappresentare il punto di riferimento unico al mondo per tutti coloro che vogliono sapere quale sia stato il modo di essere e di organizzarsi dell’emigrazione del figurinaio nella storia: una sorta di laboratorio culturale e antropologico che da una parte studia e indaga la figura dell’umile ed intraprendente “girovago” che viaggiava da un continente all’altro, fabbricando e vendendo statuette di gesso e riportava in patria il frutto del suo duro lavoro, e dall’altra l’impatto che questo mestiere ha avuto su tutto il tessuto economico e sociale del territorio, contribuendo a fornire i presupposti per un’umanità più composita ed universale.